1984, Giappone
Arredaesse dal 1977 ad oggi ha sviluppato e realizzato progetti di diversa tipologia e genere, in tutto il Mondo, da Ginevra, Jeddah, Roma, Alkobar, Passando dall’Austria fino a Los Angeles; Ma non solo, Makkah, Panama, Ryadh, Londra, Parigi, Mosca, Doha, Montecarlo e molti altri.
Tra il 1984 e il 1985 sono stati sviluppati da Arredaesse diversi progetti in Giappone tra Tokyo e Kyoto, realizzazioni molto interessanti vista la differenza di cultura e tradizione nipponica rispetto a quella occidentale.
La tradizione culturale Giapponese ha origini molto antiche, ed hanno una storia molto importante nonostante magari non si conosca così bene come quella occidentale. Questo perché il Giappone fino alla fine dell’ 800 è stato molto chiuso alle culture delle altre nazioni, vivendo una storia separata dal resto del mondo. Per la cultura Nipponica non vi è un dio che ha creato la natura, ma anche il divino nasce con l’universo fenomico. Da questo che l’amore per la materia, i materiali e la natura è ben visibile nell’architettura e nel design.
Questo forte legame con la natura si nota , per esempio, molto bene osservando le case giapponesi nelle quali la natura quasi entra a farvi parte. Caratteristica dell’architettura nipponica è la leggerezza che riprende l’architettura dei tempi buddisti cinesi (la cui presenza è molto numerosa in Giappone) La stessa disposizione interna degli arredi richiama un certo senso di leggerezza partendo dal centro dell’ambiente e ampliandosi verso il perimetro che però non è mai un perimetro perfettamente definito ma aperto verso l’esterno, verso il giardino. Un’altra caratteristica dell’architettura giapponese è il basarsi sulla ripetizione di elementi modulari come ad esempio per il tatami (tappeto la cui dimensione è usata come modulo per progettare), gli elementi sono costruiti separatamente e poi assemblati insieme secondo le esigenze. Tutto ciò, insieme alla scelta frequente di legni aromatici come il sandalo o il cedro, fa sì che l’architettura nipponica nonostante la millenaria tradizione che rispecchia appaia molto moderna.
Basti pensare che nel 1905 anche Frank Lloyd Wright visita il Giappone, e rimane colpito dalla concezione della casa giapponese così legata alla natura e da questa osservazione sviluppa poi una sua concezione di architettura organica, di architettura che si trasfonde con la natura di cui massimo esempio è la sua Casa sulla cascata.
Per quanto riguarda il design giapponese è molto differente da quello occidentale: in occidente si parte sempre da un’esperienza etica con l’intento di migliorare le cose e si approda solo successivamente alla ricerca estetica; nella cultura giapponese, invece, l’estetica (che va intesa come armonia) è già compresa nella natura, rapportandosi in maniera corretta con la natura automaticamente si può ottenere una soluzione anche etica.
Caratteristica peculiare del design giapponese è quindi quella di produrre oggetti molto ben curati, belli esteticamente e nel quale il concetto del fare leggero, piccolo e modulare è molto importante. Questo gusto per la miniaturizzazione presente da sempre nella cultura nipponica ha notevolmente avvantaggiato la produzione giapponese in campo microelettronico; l’avvento della microelettronica si sta indirizzando sempre più verso la resa quasi bidimensionale degli oggetti, l’essersi da sempre dedicati alla leggerezza e alle piccole dimensioni ha quindi agevolato i designer giapponesi nell’avvicinamento a questa nuova concezione degli oggetti.
A proposito di miniaturizzazione, I lotti urbani di proprietà nel corso del tempo sono stati suddivisi in particelle sempre più piccole –soprattutto in seguito alla crisi immobiliare degli anni Novanta– in grado di ospitare soltanto unità abitative minime. Nascono così le micro-case costruite su commissione, ritagliate su misura in funzione delle esigenze dell’individuo o del nucleo familiare che le abiterà. Piccoli spazi dalle dimensioni minime dove grazie a uno studio progettuale minuzioso, sfruttamento di oggetti e pareti multifunzionali a scomparsa, si possono avere più spazi (zona giorno, zona notte, angolo cottura, servizi) anche in soli 9 metri quadri.
Il design del Sol Levante si traduce nella semplicità delle forme, nell’utilizzo di materiali naturali, ma anche in un’attitudine interiore nei confronti dell’artigianato, dell’arte e della vita in generale. Dai kimono alle scatole da cibo laccate, dai ventagli alle ceramiche Raku, passando per i pezzi classici di maestri come Shiro Kuramata e Sori Yanagi senza tralasciare le produzioni di stilisti contemporanei e designer emergenti, deliziosi parallelismi tra passato e presente, tra forme e materiali, in un gioco di irregolarità e asimmetrie, di pieni e vuoti, fino ad arrivare agli “origami” che è l’arte di piegare la carta creando modelli e forme di qualsiasi genere e tipologia. Arte che viene utilizzata come fonte di ispirazione nel Design ma anche nell’arte. L'arte giapponese comprende una vasta gamma di stili e di strumenti di espressione oltre che gli origami, anche e soprattutto le ceramiche, la scultura, la pittura e la calligrafia su seta e carta, le stampe xilografiche ukiyo e, più di recente formazione, i manga insieme ad una miriade di altri tipi di opere d'arte. Essa ha una storia lunga tanto quanto la civiltà del paese del Sol Levante, che va dagli inizi degli insediamenti umani, all'incirca nel 10.000 a.C., fino al presente.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
DESIGN
Il progetto richiesto agli studenti e alle studentesse dell’area Interior Design, è finalizzato a coniugare tradizione modernità, elementi da sempre presenti nella filosofia e nell’identità aziendale di Arredaesse, portando il design Giapponese e le sue declinazioni, ad essere protagonista. Ci sono diversi contesti e tipologie di arredo (concepts progettuali legati sia all’interno sia anche all’esterno, dai tavoli alle sedute, dalle librerie alle lampade fino agli specchi, ai letti e quant’altro).
SCENOGRAFIA
La parte riguardante i ragazzi di Scenografia, si richiede di progettare uno spazio che tenga conto della cultura, dei costumi e dell’architettura nipponica dal punto di vista formale, funzionale, e dei materiali. Se possibile ricercare e trovare soluzioni in grado di suscitare esperienze sensoriali ed extrasensoriali in grado di focalizzare l’attenzione sui progetti e sui prodotti che saranno realizzati ed esposti nello spazio di AR_Lab, creando così un percorso espositivo che riconduca il visitatore all’essenza della civiltà Giapponese.
ARTI FIGURATIVE
Alle classi di Arti figurative è stato, invece, richiesto di sviluppare e progettare ceramiche, grafiche o carte da parati in stile così da poter inserire il tutto con coerenza nel contesto dello spazio AR_Lab.
ARCHITETTURA
I ragazzi di Architettura invece si dovranno occupare dello studio e analisi di una particolare Costruzione Locale o disegnata da un’architetto Nipponico oppure un’opera che abbia avuto influenze e ispirazione dalla cultura del Sol Levante.
AUDIOVISIVO
Gli studenti delle classi di Audiovisivo e Multimediale dovranno seguire e raccontare attraverso un filmato video di 10/15 minuti l’intero percorso di Progetto dall’inizio fino alla realizzazione e alla serata inaugurale del nuovo spazio. Inoltre, oltre al filmato, dovranno progettare e sviluppare delle carte da parati, partendo da un lavoro fotografico effettuato da particolari e dettagli di elementi naturali, da lavori con l’utilizzo del “chinogramma”, ovvero utilizzando agenti chimici sulla carta fotografica per ricreare dei disegni, e infine dal montaggio dei frame ricavati da dei film Giapponesi.
GRAFICA
Le ragazze e i ragazzi di Grafica, dovranno studiare tutta la parte riguardante la comunicazione dell’evento inaugurale, progettando gli inviti con la tecnica degli origami.